In armonia con la vita
Dare nuova anima
di Chiara Tartagni – foto di Daniele Domenicali
Quando si è una giovane coppia, si cerca di immaginare la propria vita futura: progetti, famiglia, lavoro. Ecco perché è assai facile che in quella fantasia rientri anche una dimora ben progettata e a misura d’essere umano. E se quella casa non fosse studiata ex novo, ma dovesse sorgere sulle radici di un progetto del passato e ritornare a illuminarsi (letteralmente)? Una buona risoluzione divenuta realtà per un appartamento dei primi anni ’60 del Novecento nel centro storico di Cesena, su progetto di Andrea Donini Architettura.
La necessità primaria era quella di riscattare gli ambienti interni che non risultavano più funzionali rispetto alle esigenze degli abitanti. L’intervento si è quindi focalizzato sulle stanze che, chiuse e sature di arredi, andavano a scontrarsi con disimpegni molto ampi e del tutto privi di illuminazione naturale. Il progetto ha quindi voluto restituire all’abitazione tutta la luce di cui aveva bisogno. Sono state demolite molte tramezzature, così da riunire soggiorno, sala da pranzo e ingresso in un solo ambiente passante: una ridefinizione degli spazi che permette anche di intravedere la cucina e percepire la profondità dell’ambiente contiguo, ovvero il disimpegno.
Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di una porta scorrevole vetrata e di un’asola sopraluce. Per accrescere ulteriormente l’apporto luminoso, sono stati scelti serramenti in alluminio con profili in PVC a sezione minimale. La nuova composizione degli spazi è disegnata in base alla rottura della scatola stereometrica, con una dinamicità affascinante e imprevedibile. Elementi architettonici e di arredo sfilano l’uno sull’altro nelle quattro direzioni, dando così vita a un vero e proprio inseguimento fra accelerazioni prospettiche e piani immaginari, fino a un suggestivo abbraccio finale. I giochi di chiaroscuro e le ombre indirette fanno mutare costantemente la prospettiva, che si ricompone in scorci di molteplice natura, in un contesto avvolgente e intenso. L’indispensabile tensione è data da una presenza non voluta e inevitabile, trasformata in preziosa opportunità: quella di un pilastro libero innestato a una trave ribassata al centro del soggiorno. Questa evocativa “T” ha assunto la propria consistenza materica originale e, da vincolo qual era inizialmente, è divenuta fulcro centrale della composizione. Il risultato finale? Una nuova anima, ariosa e libera, che fa respirare l’abitazione e permette a chi la vive di sentirsi in armonia con essa e con le proprie scelte. Una visione aperta sul futuro.
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